L’iniziativa che era stata organizzata in occasione della Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù il 23 agosto, saltata causa maltempo, sarà riproposta il 26 settembre dalle ore 18 in Piazza XX Settembre a Martina Franca:
In tale data l’Associazione Salam, ente gestore dello Sprar di Martina Franca, organizza un flash mob in collaborazione con Amnesty Taranto, Emergency Valle D’Itria, Associazione Hermes Academy, Cooperativa Al Fallah, Centro Interculturale Nelson Mandela. L’iniziativa a cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare, si pone l’obiettivo di fare luce su un fenomeno “quello della schiavitù” considerato un problema che non ci riguarda da vicino. Infatti quando si pensa alla schiavitù, le immagini presenti nella nostra mente, sono quelle degli schiavi africani deportati negli Stati Uniti d’America costretti ai lavori forzati nei campi di cotone, di canna da zucchero o di caffè. Immagini che che ci riportano all’ottocento in cui nel distretto di Columbia la condizione giuridica dello schiavo era definito tristemente “a human being, who is by law deprived of his or her liberty for life, and is the property of another» (un essere umano, che è privato per legge della sua libertà a vita, ed è proprietà di qualcuno).
Eppure quelle immagini non sono poi così lontane da quelle attuali che riguardano anche il nostro Paese. L’appellativo di “Bel Paese” con cui si indica l’Italia soprattutto per le sue bellezze culturali, paesaggistiche, e per il suo clima mite non corrisponde all’altra immagine di uno Stato Europeo “che con i suoi 129.600 schiavi è al terzo posto in Europa dietro solo a Polonia e Turchia”. A fornirci questo dato è l’ Indice Globale della schiavitù redatto dall’organizzazione non governativa Walk Free Foundation (WFF) che per il quarto anno consecutivo ha analizzato l’incidenza di schiavitù e tratta in 167 paesi del mondo.
La percentuale più elevata di vittime della tratta umana è di sesso femminile (circa l’80 per cento del totale). Spesso si tratta di donne oggetto di sfruttamento sessuale a fini commerciali. Provengono dalla Romania ma anche dall’Africa sub-sahariana (in questo caso molti sono anche i casi di schiavitù “domestica”). La maggior parte proviene dalla Nigeria. Questo fenomeno è strettamente connesso con il problema dei migranti. E non è un caso se, dove maggiore è il numero dei migranti maggiore è anche il problema della schiavitù, per cui ancora oggi non esiste un piano d’azione nazionale né un gruppo d’azione per sostenere le vittime di schiavitù.
Ecco perché è fondamentale esserci a Martina Franca e dedicare una giornata a questo fenomeno dilagante che come ha scritto la scrittrice Igiaba Scego rappresenta “un cancro che diffonde ovunque le sue metastasi”. Dobbiamo interrompere il percorso di questa malattia, facendoci cittadini più consapevoli e sensibili, in modo che quando acquistiamo prodotti come uno smartphone o pomodori ed ortaggi, pensiamo ai bambini schiavi congolesi costretti a lavorare in miniere per estrarre il cobalto, o ai lavoratori africani costretti a lavorare – sfruttati, sottopagati, massacrati di botte, alloggiati in luridi tuguri – nelle campagne a due passi da casa.
PROGRAMMA
Piazza XX Settembre è il punto di ritrovo dei partecipanti che si disporranno in fila, uno dietro l’altro uniti insieme a formare una lunga catena umana per rappresentare simbolicamente gli uomini, le donne e i bambini tenuti ancora oggi in schiavitù.
La catena umana giungerà in Piazza Maria Immacolata. Il percorso prevede delle “fermate”o momenti di riflessione in cui ogni partecipante potrà dare il proprio contributo e sarà “accompagnata” da un gruppo di ballerini di capoeria.
La prima tappa sarà il punto di ritrovo, dove verrà data spiegazione di questa significativa e importante Giornata. Per ogni tappa è previsto l’allestimento di uno spazio, dedicato ai lavori e ai contributi (come cartelli e cartelloni) da parte dei beneficiari o dai partner. A seguire le successive fermate, dove sono previsti diversi interventi come la spiegazione dei dati sulla schiavitù nel mondo ancora oggi (ultimo rapporto di Amnesty sullo sfruttamento da parte della multinazionali dei bambini in tanti posti nel mondo, dal Congo al Bangladesh) – reading a cura di Hermes Academy . Il racconto di Kunta giovanissimo africano aggredito, catturato e fatto prigioniero dagli schiavisti bianchi . L’ultima fermata, a conclusione del flash mob, si terrà a Piazza Maria Immacolata. Qui i partecipanti verranno invitati a stringersi in un grande cerchio, rappresentante i valori dell’unione, della solidarietà e della amicizia tra i popoli. Dentro a questo cerchio, il presidente dell’Associazione Hermes Academy Luigi Pignatelli coinvolgerà i partecipanti in un reading di letture e poesie, e canti di pace, contro la guerra e la schiavitù sulla falsariga della storia di Kunta Kinte, accompagnato dal gruppo di ballerini di capoeira.
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