Il 50° Festival della Valle d’Itria inizia oggi, mercoledì 17 luglio, al Palazzo Ducale di Martina Franca con la Norma di Vincenzo Bellini. Questa edizione speciale celebra mezzo secolo di rarità musicali, riscoperte e novità. Per 21 giorni, fino al 6 agosto, il festival presenta opere — Norma, Ariodante di Händel e Aladino e la lampada magica con musiche di Nino Rota—insieme a concerti, incontri, spettacoli teatrali, giornate di studio, una mostra e un documentario esclusivo sulla storia del festival. Gli eventi si svolgeranno nei luoghi simbolo di Martina Franca, tra cui Palazzo Ducale, Teatro Verdi, i chiostri di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino, e nelle pittoresche piazze, contrade e masserie storiche tra gli uliveti secolari del territorio.
Serata di Apertura: Norma
La Norma di Vincenzo Bellini aprirà il festival il 17 luglio, con repliche il 21, 28 luglio e 2 agosto. Questa nuova produzione è diretta da Fabio Luisi con una regia site-specific di Nicola Raab, che presenta una visione senza tempo del capolavoro di Bellini.
Altre Opere: Ariodante e Aladino e la lampada magica
Esplora il Barocco con Ariodante di Händel il 22, 25 e 29 luglio al Teatro Verdi, diretta da Federico Maria Sardelli, in occasione del 550° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto. Poi, goditi Aladino e la lampada magica di Nino Rota il 27, 30 luglio, 1 e 4 agosto a Palazzo Ducale, con la regia di Rita Cosentino.
La musica
Il festival include anche tanti concerti che spaziano dalla musica da camera e sacra alla musica sinfonica. Tra gli eventi principali, la Nona Sinfonia di Beethoven il 3 agosto e il concerto finale “Madamina, il catalogo è questo” il 6 agosto a Palazzo Ducale. Ma ci sono anche i concerti in masseria con Il Canto degli Ulivi o il Concerto del Sorbetto nel centro storico di Martina Franca.
Il documentario e le giornate di studio
Da non perdere “L’utopia della Valle”, il documentario di Leo Muscato sulla storia del festival, e le giornate di studio dedicate a temi come il lavoro di Nino Rota e la commedia musicale del XVIII secolo.
Lascia un commento