“L’Ager non funziona“. È il messaggio dei sindaci dell’Aro Taranto 2, guidato da Martina Franca, che in conferenza stampa denunciano un sistema di gestione dei rifiuti che di fatto penalizzerebbe i comuni, ridotti a gabellieri per conto di altri enti: “Non possiamo decidere in che impianti conferire i rifiuti e poi noi ci troviamo a dover chiedere ai cittadini di pagare più tasse“.
È questo in sintesi il messaggio che i sindaci dei comuni di Martina (Comune capofila) Gianfranco Palmisano, di Crispiano Luca Lopomo, di Laterza Francesco Frigiola, di Mottola Giampiero Barulli, di Palagianello Giuseppe Gasparre e di Statte Fabio Spada e gli Assessori all’Ambiente del Comune di Martina Pasqualina Castronuovo e del Comune di Laterza Rocco D’Anzi, il Consigliere con delega all’Ambiente del Comune di Palagianello Antonio Miola e il responsabile dell’Ufficio Aro Ta/2 ingegnere Giuseppe Mandina hanno condiviso con i media, chiedendo alla Regione un incontro: “Il nostro è uno degli Aro più virtuoso”, sostengono.
Il problema del costo di gestione dei rifiuti è complesso, ma non troppo. Fare la raccolta differenziata porta a porta costa, e costa anche in base al territorio da coprire. La corretta gestione dei rifiuti, però, non è una libera scelta, ma una sorta di obbligo, considerando il fatto che viviamo in un’epoca di scarsità, dove si paga le scelte fatte dalle generazioni passate. Fare una buona raccolta differenziata ha valore a prescindere dai costi. Ma i costi sono sostenuti dai cittadini, che sono anche elettori, e i sindaci si trovano a dover rispondere – anche politicamente – degli aumenti, che spesso non dipendono da loro (o meglio, non totalmente). Se il punto di vista è meramente economico, i sindaci hanno ragione, perché si trovano a dover esigere tasse per servizi che gestiscono in parte. È Ager infatti che impone gli impianti di conferimento ai Comuni, per la frazione organica e per l’indifferenziato. Diverso è il discorso per la carta, la plastica e il vetro, dove i Comuni sono liberi di fare gare. Per l’organico è quella la direzione che vorrebbero intraprendere i Comuni, ma Martina Franca si propone di fare ancora di più: “Faremo un impianto di biogas” annuncia Palmisano. Ovvero sul territorio di Martina Franca è in progetto un impianto di compostaggio. Ma lo si annuncia da anni.
La soluzione che la Regione ha percorso finora per diminuire i costi è provare a fare impianti pubblici, come se questo bastasse a far abbassare i costi, i quali sono alti, ad esempio per l’organico, anche in base alle impurità delle raccolte. Ai sindaci dovrebbe toccare l’obbligo di far fare una buona raccolta differenziata ai cittadini, in modo da non dover pagare le pesanti penali imposte dagli impianti, che invece devono rendere conto ai consorzi.
“l sistema di gestione della raccolta dei rifiuti in Puglia è da rivedere per evitare che i costi continuino ad aumentare con ripercussioni sui bilanci comunali dovute a decisioni non prese da noi Sindaci. Nei nostri Comuni la raccolta differenziata, ogni anno, registra un progressivo incremento ma, contestualmente, i costi non diminuiscono, anzi aumentano progressivamente. Essere comuni virtuosi nella raccolta differenziata, e i nostri comuni dell’Aro Ta/2 superano tutti il 70%, non influisce positivamente sui costi e sull’imposizione. Questo per le nostre comunità sta diventando insostenibile. Ci sono vari corto circuiti e per questo chiederemo alla Regione un incontro per proporre delle soluzioni finalizzate ad aiutare i territori ad alleggerire il carico impositivo. All’Ager e alla Regione Puglia è stata già sottoposta una proposta migliorativa da parte di noi Sindaci dell’ARO Ta/2 in un’ottica propositiva e di dialogo. Le questioni che stiamo sollevando noi non riguardano solo i Comuni di questo Ambito Territoriale Ottimale ma tutti i territori pugliesi” riferiscono nella nota stampa finale.
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