Autonomia differenziata. Approvata la legge. Decaro: “Se Paese diviso le persone non stanno meglio”

Con il Parlamento ha approvato il ddl Calderoli sull’Autonomia Differenziata. Cosa comporta lo spiega bene un dossier realizzato dal centro studi della Camera dei deputati che si può leggere integralmente qui.

Decaro (ANCI): non è dividendo il Paese che si fa stare meglio le persone

Non si sono fatti attendere i commenti del centrosinistra, a partire da Antonio Decaro, presidente di ANCI, che sulle pagine del Quotidiano di Puglia spiega:

“Se la riforma fosse stata pensata meglio e soprattutto condivisa con tutte le forze politiche e con tutti i livelli del governo locale, allora forse ne sarebbe uscito un assetto più funzionale. Ma così com’è, non trovo nulla da salvare”. Quindi “Non è dividendo il Paese che faremo stare meglio le persone. Perché non convince nemmeno al Nord? Perché proprio al Nord ci sono tanti figli del Sud che non hanno abbandonato questa terra a cuor leggero. Non credo che nessuno vorrebbe lo stesso destino per i propri figli o nipoti. Purtroppo questa riforma rischia di determinare una nuova ondata di migrazioni dal Sud verso il Nord
per tanti giovani in cerca di lavoro. Pensiamo agli insegnanti che saranno incentivati a insegnare nelle scuole del settentrione per avere stipendi più alti”.

Palmisano (M5S), parlamentare europea, teme tagli ai servizi essenziali

Con l’ok all’autonomia differenziata questo governo ha definitivamente svenduto una parte dell’Italia. Lo ha fatto col favore delle tenebre e vedere alcuni parlamentari eletti al Sud festeggiare questo scempio restituisce la misura di quanto scarso sia il loro senso di responsabilità verso i propri elettori e concittadini”. Lo dichiara l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Valentina Palmisano. “Autonomia differenziata significherà per le regioni più in difficoltà tagli lineari alla sanità, all’Istruzione, ai servizi. In poche e amare parole: meno diritti. Hanno definitivamente affossato il Sud e lo rivendicano. Questa riforma – conclude l’europarlamentare -mina il principio di solidarietà e unità nazionale, continueremo a contrastarla in aula e nelle piazze. 

Visione Comune, invece, è al lavoro già per il referendum per l’abolizione

La destra ha approvato alla Camera il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Un provvedimento che divide il Paese, allargando le disuguaglianze sociali. Una rottura dei principi costituzionali che creerà contrapposizioni tra le Regioni, danneggiando il Mezzogiorno. Proprio nel momento in cui la povertà è ai massimi storici, come testimonia il recente Rapporto Caritas. A fronte di una sempre più evidente crisi sociale l’autonomia differenziata segna un ulteriore indebolimento del welfare universalistico. Saranno i lavoratori, i pensionati e le fasce di popolazione più disagiate a pagare i costi di una legge iniqua.

La gravità di questa scelleratezza della destra è testimoniata dal fatto che di pari passo all’approvazione in parlamento, sotto lo sguardo del Ministro leghista dell’Economia e delle Finanze non sia stato  previsto un solo euro di spesa per garantire gli stessi diritti essenziali ai cittadini da Sud a Nord (i LEP, livelli essenziali delle prestazioni).

I LEP devono essere adeguatamente finanziati ed effettivamente esigibili in termini qualitativi e quantitativi uniformi per ogni persona e su tutto il Paese. Ma il cammino per arrivare a questo risultato appare ancora molto lungo, a dispetto di una legge, quella sull’autonomia differenziata, approvata in fretta dal Parlamento in una notturna “seduta fiume”, pressocché in contemporanea alla legge sul Premierato. Espressione evidente di un patto scellerato tra le forze di maggioranza a danno dell’Italia e della Costituzione.

Tutto questo è avvenuto anche con la complicità dei politici che al Sud supportano la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC. Sono loro i responsabili di tutto questo.

Ma questa non è l’Italia che vogliamo, come movimento che si riconosce saldamente nel campo progressista, come donne e uomini impegnati a vario titolo nelle istituzioni e nella società faremo la nostra per far si che attraverso il referendum popolare tutto questo sia fermato e l’unica bandiera che possa essere sventolata in Parlamento, nella casa di tutti gli italiani, sia il tricolore.

Sin da subito Visione Comune, avvertita la gravità di quanto accadeva, si è resa promotrice di un ordine del giorno in Consiglio comunale, contro l’autonomia differenziata, nel febbraio 2023. Ne è stata testimonianza la nostra partecipazione all’iniziativa promossa dalla CGIL e da tante altre associazioni a Bari “Una e indivisibile” lo scorso anno.

Non ci fermeremo, siamo a disposizione del movimento “La Via Maestra” e di tutti i movimenti e associazioni impegnati nella raccolta delle firme che porti al referendum per l’abrogazione della legge Calderoli.

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