“La scuola, il diritto all’istruzione, a una crescita sana anche dal punto di vista sociale, sono costantemente sotto attacco. Ed è inutile interrogarsi su se sia nato prima l’uovo o la gallina, perché la desertificazione infantile, la denatalità che stiamo vivendo sono frutto, a nostro avviso, dell’assurda cecità di chi amministra rispetto alle politiche per l’infanzia”. Va giù duro Tiziana Ronsisvalle, segretaria della CGIL di Taranto, che a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico pone l’accento su alcuni disservizi che stanno caratterizzando questo nuovo inizio.
“Partiamo dal servizio asili nido – dice – i poli 0-6 sono ancora cenerentole che subiscono gli effetti della mancata programmazione di uno strategico sistema integrato che dovrebbe garantire continuità e promuovere inclusione fra percorso educativo e scolastico. Le realtà educative esistenti sui territori tardano ad avviare l’offerta educativa, con il risultato che ad oggi 7 settembre il servizio è partito macchia di leopardo e solo in alcuni Comuni del tarantino”.
Ma il caso che la Ronsisvalle, pone sotto la lente di ingrandimento è quello di Martina Franca, come abbiamo già avuto modo di raccontare su queste colonne.
“Fra lo slittamento della finestra temporale di accreditamento al portale regionale per l’utilizzo dei Buoni Servizio di Conciliazione, gli strumenti che finanziano i nidi, che prevede altresì ulteriori momenti di verifica delle istruttorie per la redazione delle graduatorie degli aventi diritto, e i ritardi nella stipula dei contratti di servizio, oggi le 4 strutture asilari di Martina Franca continuano ad essere imbalsamate, così come i 158 bambini che ne potrebbero usufruire, le loro famiglie e le circa 35 persone che ci lavoreranno dentro”.
Un cane che si morde la coda, se si considera che dal 4 settembre sarebbe dovuto partire il servizio, ma dal 1° al 15 settembre le famiglie avevano tempo di pre-iscrivere i loro bambini, ma non essendoci certezza rispetto ai fondi non si sa quanti di loro potranno contare su rette più leggere.
“Martina Franca avviando il regime concessorio ed utilizzando lo strumento di finanziamento dei Buoni Servizio Conciliazione propone una retta di iscrizione all’anno scolastico 2023/2024 paria a 800 a fronte della retta di euro 600 euro degli scorsi – commenta Ronsisvalle – E’ chiaro che non si tratta di centesimi”.
Tempi non coerenti con l’avvio dell’anno scolastico anche per i buoni per l’acquisto dei libri scolastici.
“Assistiamo ad un lassismo incredibile anche su questo fronte – dice ancora la segretaria della CGIL di Taranto – la scuola inizierà per tutti il prossimo lunedì. Le famiglie che se lo possono permettere manderanno i loro figli a scuola già con la dote dei libri di testo. Gli altri dovranno attendere la liquidazione del Bonus Libri che la politica continua a considerare una concessione e non un sacrosanto diritto all’istruzione da rispettare”.
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