Maurizio Saiu è stato eletto per acclamazione segretario del Partito Democratico di Martina Franca, durante il quinto congresso cittadino, che si è svolto ieri sera a Villa Rosa. Il suo nome arriva dall’accordo per una mozione unitaria scaturita dagli ultimi mesi molto complicati per il partito di Zingaretti. Reduci dalla sconfitta e dagli strascichi della non elezione di Vincenzo Angelini, il partito martinese ha deciso di mostrarsi unito e compatto, presentandosi al congresso cittadino con un’unica mozione “#atestalta”. Dopo il saluto del segretario uscente, Vito Cramarossa, e la lettura di una lettera del sindaco Ancona, iscritto PD, ma fuori per motivi familiari, nella quale si invita il partito a continuare a progettare la città, la lettura della mozione da parte di Maurizio Saiu. Il partito dovrà affrontare importanti sfide, a cominciare dalle elezioni europee, tra populismi e difficoltà, nella consapevolezza di dover volgere lo sguardo alla Valle d’Itria, sempre più contesto politico e istituzionale privilegiato, e la necessità di rimettere al centro il lavoro, riallacciando i rapporti che negli anni si erano persi, in particolare con associazioni e sindacati, ai quali erano stati preferiti interlocutori diversi.
Sulla Valle d’Itria: “Possiamo, anzi, dobbiamo sperimentare forme di collaborazione nuova fra i circoli, sulla scia di quanto i nostri sindaci e i nostri assessori della Valle d’Itria stanno facendo a livello amministrativo nel progetto che vede coinvolti i comuni della Valle in una sorta di gestione federata delle iniziative tematiche, che permette di vitalizzare i circoli e di diventare più attrattivi. Possiamo verificare la possibilità di creare un’agenda di appuntamenti tematici, in cui iscritti di altri circoli decidono di incontrarsi al fine di sviluppare un tema specifico per elaborare idee e progetti da presentare alle amministrazioni”.
Rimettere al centro il lavoro: “Dovremo essere includenti ed aperti alle intelligenze specifiche, innalzando in tal modo sia il livello di dibattito interno sia esterno. Occorre il giusto coinvolgimento tra tutti i soggetti che storicamente tracciano quel legame storico tra società e politica: associazionismo, imprenditoria locale, cooperazione, lavoro autonomo, che riportino l’attenzione sui temi del lavoro come valore, che dà dignità alle persone. Dobbiamo ritornare a esaltare il lavoro e non il profitto, aspetto in questo periodo un po’ dimenticato”
Infine, ma non per ultimo, il difficile rapporto tra partito e Amministrazione, che negli ultimi anni ha visto troppo spesso, forse sempre, il partito al traino degli eletti e degli assessori: “Credo che il congresso sia per noi un’occasione importantissima, che faccia bene al nostro partito. E’ indubbio che penso ciò, perché ritengo che il partito democratico debba rimanere autonomo e distinto per funzioni, dalle amministrazioni di medesimo indirizzo politico, perché fa bene a tutti”.
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