Ancora una volta Franco Ancona è riuscito a riempire una piazza. Probabilmente è questo il primo risultato evidente della campagna elettorale appena trascorsa: portare le persone in piazza, a partecipare, almeno ad ascoltare. Il comizio di ringraziamento della coalizione di centrosinistra si è fatto attendere una settimana, rimandato fino all’ultimo anche a causa del maltempo.
Sfilano prima del sindaco i consiglieri e i candidati della coalizione, davanti ad una piazza piena come quella dell’ultimo giorno di campagna elettorale. L’entusiasmo nelle persone non sembra essersi spento, almeno non ancora.
Franco Ancona ringrazia la città che l’ha fatto trionfare e attraverso le sue parole stimola i cittadini a sentirsi responsabili di quanto accadrà a Martina Franca: “C’è chi governa e chi comanda“. Ovvero: c’è chi amministra la città come cosa propria e c’è chi invece tenta di lavorare per il bene di tutti.
“C’è una città che vuole ripartire, c’è un popolo che ha deciso di mettersi in cammino” dice Ancona da un palco bagnato da un sole quasi estivo. E ringrazia tutti, anche la stampa (sic!) per aver contribuito a diffondere i contenuti della sua campagna elettorale. Qui si dovrebbe aprire una riflessione, ma non è il caso, oggi è giorno di festa.
Ancona ringrazia i giovani che ci hanno creduto, i candidati suoi e degli altri partiti. Ringrazia gli altri ex avversari candidati che hanno comunque dimostrato stima e affetto e disponibilità a collaborare.
“Nessuno deve tirarsi indietro adesso” dice il sindaco “nemmeno l’opposizione“.
Parla anche della squadra di governo, del toto-assessori che da un po’ tiene banco come argomento. Ancona elenca le caratteristiche della sua squadra ideale: “Dovrà essere competente, dovranno esserci giovani e dovranno esserci le donne“.
Quindi passa alle cose da fare: “La prima cosa da fare è rivedere i conti: sia il bilancio preventivo che quello consuntivo, dato che Calvosa andandosene dopo un anno di commissariamento non ha per nulla messo mano a questo“. Nonostante abbia dichiarato che i conti sono a posto (qui la lettera di congedo). Tonino Scialpi dal pubblico non si tiene su questo argomento e grida “Diglielo come stanno le cose, spiegaglielo bene!“. Ovvero: il commissario se n’è andato sorridendo ma non ha fatto la cosa più importante: mettere a posto i conti del Comune. Toccherà quindi alla nuova Giunta affrontare sia quello preventivo che mettere mani al consuntivo, di cui non dovrebbe avere nessuna responsabilità.
La seconda cosa è riconquistare la fiducia degli impiegati del Comune: sia la loro nei confronti del livello politico sia dei cittadini nei loro confronti. A nostro parere per molti di loro basterebbe un po’ di educazione.
La terza cosa sono i rifiuti e la pulizia della città e la quarta, last but not least, l’urbanistica.
“Noi siamo una grande città” dice Ancona prima di essere letteralmente preso e portato in trionfo a cavalluccio in giro per lo stradone.
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