Petrosino non si candidi. Ecco la sentenza.

Ai vari appelli per la legalità e la pulizia delle liste, veri o apparenti, ieri da Facebook arriva una richiesta precisa da parte di Isabella Massafra per quanto riguarda un candidato nelle liste dell’UDC: Martino Petrosino, funzionario del Centro per l’Impiego di Martina Franca. La Massafra ha fatto notare, attraverso un post nella sua bacheca di Facebook, che tra i candidati, ce n’è uno che è stato condannato perchè ha favorito due donne attraverso la manipolazione degli atti pubblici affinchè avessero un punteggio alto nelle liste di collocamento. La sentenza (clicca qui per leggerla per intero), del 2003, lo ha condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione.

Scrive Isabella Massafra:

A Martina Franca si devono svolgere le elezioni amministrative per la formazione del nuovo Consiglio Comunale e per l’elezione del nuovo Sindaco. 
In ogni dibattito, che accompagna questa importante competizione elettorale, e da ogni forza politica è stata sottolineata l’urgenza di un profondo e radicale cambiamento della vita politica e istituzionale della città, colpita da una grave crisi economica, morale, che ha pesanti e negative ricadute sull’intera società.
Grandi, pertanto, sono stati la meraviglia e lo sconcerto nell’apprendere che nella lista dell’UDC, partito, che a livello nazionale è impegnato nell’azione di un forte e visibile rinnovamento della vita politica e istituzionale del nostro paese, sta per essere candidato Martino Petrosino, che, dipendente della Provincia di Taranto, lavora presso l’Ufficio territoriale per l’impiego di Martina Franca.
Martino Petrosino è stato condannato, con sentenza passata in giudicato nel marzo del 2005, che prevedeva, tra l’altro, persino l’interdizione per un anno dai pubblici uffici, per reati connessi all’esercizio della sua funzione nel Centro territoriale per l’impiego di Martina Franca in quanto, in violazione dell’art. 16 della legge n.56/87, per agevolare persone di suo gradimento, mediante indebita attribuzione di punteggi in graduatoria impediva, a coloro che ne possedevano i diritti, di poter lavorare.

E’ utile, per comprendere la gravità del reato, riportare le considerazioni del Collegio giudicante al momento della determinazione della pena: “L’indubbia gravità delle condotte di reato così come accertate, consigliano l’irrogazione di una pena base apprezzabilmente superiore al minimo edittale, soprattutto con riguardo alla posizione di Martino Petrosino, stante la sua qualifica di pubblico ufficiale e alla luce dell’accertata e duratura “strumentalizzazione” a fini del tutto personali e privatistici di una delicata funzione (implicante apprezzabili ricadute sociali) quale quella svolta presso l’ufficio di collocamento, con correlativo e non trascurabile danno di altri lavoratori onesti”.

A tutto ciò, già di per sé particolarmente grave, occorre aggiungere che la pratica di interpretare i regolamenti e le leggi regionali per l’applicazione dell’ex articolo 16 in modo arbitrario e illegittimo, è continuata da parte di Martina Petrosino sia durante il processo che successivamente, avendo mantenuto, nonostante l’interdizione, l’incarico presso il Centro di Martina, causando una disperata impotenza in tutti quei cittadini, giovani e meno giovani, che venivano sistematicamente penalizzati da tale condotta.
Penso che sia un inderogabile dovere ricordare a coloro che hanno il compito di redigere le liste, l’importanza di ridestare fiducia e speranza nei cittadini, soprattutto nelle donne e nei giovani, categorie più colpite dalla crisi economica,in termini di perdita o di mancata opportunità di lavoro, e che scelte inopportune e sbagliate possono rinvigorire, a giusta ragione, la distanza tra la politica, le istituzioni e i cittadini onesti, della cui partecipazione la collettività locale ha bisogno per percorrere la strada della rinascita”.

A noi l’appello di Isabella Massafra piace, e lo rilanciamo, forti del fatto che dai palchi si iniziano ad udire i discorsi di propaganda elettorale, nei quali la parola legalità la fa già da padrona. Non possiamo non far notare a chi ci legge, che all’appello lanciato dalla Massafra solo Cronache Martinesi ha finora risposto, pubblicando per intero l’intervento preso da Facebook, ma pochi politici, poche personalità che affollano i social network hanno risposto. Le liste si chiudono e si consegnano entro domani mattina alle 12:00: chiediamo al candidato sindaco Michele Muschio Schiavone di raccogliere l’appello e lasciare a casa i condannati.

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