Partecipare ad un bando nazionale per la bonifica dell’amianto. L’ex consigliere comunale Aldo Leggieri, che non ha ancora deciso con chi candidarsi, ha presentato un’istanza al Commissario di Martina Franca, Ferdinando Santoriello:
Il ministero dell’Ambiente, con decreto direttoriale n.110/STA del 21/03/2017, ha prorogato fino al 30 aprile il termine per la presentazione delle domande di ammissione al fondo per la progettazione di interventi di bonifica mediante rimozione e smaltimento dell’amianto e dei manufatti in cemento-amianto su edifici e strutture pubbliche. Ho presentato un’istanza al Commissario come libero cittadino interessato al bene pubblico, senza cariche precedentemente esercitate, perché in politica la forma è anche sostanza.
Sono previsti 5,536 milioni su scala nazionale per la progettazione e il nostro Ente locale può presentare, nei termini stabiliti, una sola richiesta di finanziamento pari a 15000 euro nel rispetto della normativa ambientale, edilizia e sicurezza dei luoghi di lavoro. E’ importante che gli uffici si adoperino per la presentazione della domanda.
E’indubbio che con la prossima amministrazione insediata nei suoi organismi rappresentativi istituzionali si dovrà intervenire per l’attuazione di alcune “riforme” locali, necessarie, in ambito ambientale ed energetico.
- Oltre ad attuare i vari indirizzi di Consiglio comunale approvati in questi anni, sarà improcrastinabile l’implementazione del Piano energetico comunale (ad oggi non esiste), per la razionalizzazione (abbattimento degli sprechi) e la contemporanea valorizzazione energetico-ambientale del nostro splendido territorio della Valle d’Itria, un Piano che rappresenterà sicuramente uno strumento di collegamento tra le strategie e le future azioni di sviluppo sostenibile. E andrà ad incidere sul risparmio dei consumi energetici in tema di illuminazione, gas e acqua, e riducendo le emissioni di co2. Le risorse pubbliche ricavate potranno essere utilizzate per la riduzione delle imposte e delle tasse locali, come già previsto in sede di irpef comunale sulla base della delibera che feci approvare in Consiglio comunale anni fa.
- Introdurre dei correttivi circa il servizio di raccolta della differenziata in tema di rifiuti: stiamo riscontrando tantissime lamentele da parte della cittadinanza circa l’implementazione delle pattumelle, i contenitori e i raccoglitori negli androni dei condomini; il problema è importante, dal momento che siamo in presenza di criticità di ordine igienico-sanitario pubblico e anche di decoro della città. C’è un tavolo di confronto col Commissario e il dirigente il quale si deve fare carico di indicare un nuovo tipo di raccolta della spazzatura, circa la creazione di mini punti ecologici informatizzati che non siano invasivi nelle vie della città. Inoltre è importante che vengano riaperte le isole ecologiche. Circa gli eco-bonus non siamo d’accordo sul sistema di incentivazione da parte dei cittadini perché significa soltanto “fidelizzare” chi ha sempre avuto una propensione ecologica nell’effettuare la separazione dei rifiuti in casa sulla base del diverso materiale, per cui in questo caso si premia soltanto una piccola fascia della popolazione. Visione completamente alternativa, che vogliamo sostenere per il futuro, è quella di coinvolgere “tutta” la cittadinanza stabilendo un “patto civico fiscale”, riducendo la Tari e altre tasse e imposte, in modo tale da ottenere un riscontro molto più significativo e una percentuale molto più alta in termini di conferimento dei rifiuti differenziati, per cui risparmiando altre risorse pubbliche.
- Inoltre, sulla base della delibera di Consiglio comunale n.3/2014 con la quale approvammo il Piano industriale e dei servizi di Igiene Urbana, che poi a di stanza di tempo avrebbe dato il via alle procedure per il nuovo appalto, il sottoscritto presentò, proprio in quella seduta di assemblea dell’11 gennaio 2014, un emendamento, approvato all’unanimità, con tanto di intervento, verbale e riprese televisive, che prevedeva l’eliminazione del limite anagrafico circa la selezione dei facilitatori, personale che la ditta assumerà per il servizio di informazione sul porta a porta. Ritenevo un pregiudizio, anticostituzionale e contro il princìpio delle pari opportunità non dare anche la possibilità di un lavoro, seppur temporaneo, a tutta la popolazione: per intenderci anche il 40enne o il 50enne dovrebbe partecipare per offrire il proprio contributo lavorativo al fine di migliore un servizio pubblico. Ovviamente si punterà sui giovani, ma sulla base del merito e non del dato soltanto anagrafico. Su questa tema, l’ex segretario generale Mignozzi mi spiegò che la ditta Monteco, aggiudicataria dell’appalto, essendo una società privata avrebbe ovviato a questo indirizzo della massima assise in quanto appunto non trattandosi di una selezione pubblica. Gli risposi argomentando che in ogni caso si sarebbe dovuto recepire la volontà del Consiglio comunale in quanto è la Pubblica Amministrazione, cioè il Comune che ha l’onere per contratto di controllare e dare le indicazioni alla ditta erogatrice del servizio pubblico. Attendiamo anche su questo punto una risposta adeguata e lineare con quanto deciso dal Consiglio comunale.
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